Sono un sommelier AIS e ho conseguito il diploma con la sezione di Trieste.
Successivamente ho deciso di conseguire il secondo livello del Wine and Spirit Education Trust (WSET) e ora sono in procinto di sostenere l’esame del terzo livello (motivo per cui non aggiorno il blog da tanto: studio in ogni momento libero).
Spesso mi sento chiedere se la formazione dell’AIS non sia sufficiente o cosa me ne faccia di un titolo in qualche modo parallelo.

Corsi WSET o corsi AIS? Chi forma il miglior sommelier o esperto di vino?

Non è per il titolo, è per le competenze.

A un certo punto ho sentito il bisogno di avere gli strumenti per iniziare a conoscere non solo il vino dei paesi esteri (che in parte avevo già avevo approfondito prima di aprire l’attività di importazione), ma soprattutto il modo in cui all’estero il vino viene comunicato e interpretato.

La formazione dataci dall’AIS è ottima ed è indispensabile per accostarsi al mondo del vino in modo organico e per rapportarsi seriamente con gli interlocutori italiani. Poi, va da sé, ciò è più o meno vero a seconda di quanto ciascuno si applica, e si potrebbe passare la vita ad approfondire un qualsiasi vitigno o una qualsiasi zona italiana senza mai giungere a conoscerli del tutto, dunque il compito di una scuola è di fornire gli strumenti per poterlo fare. In base all’esperienza che ho avuto con AIS Trieste, posso dire che l’associazione dei sommelier è un’ottima scuola.

Il Wine and Spirit Education Trust è il punto di riferimento internazionale per la formazione su vino e distillati e mi è sembrato essere la scuola perfetta per imparare una nuova lingua del vino e per sapere cosa si sa del vino al di fuori dei confini italiani.

WSET vs AIS: qual è la formazione migliore sul vino? Condividi il Tweet

In rete c’è molto dibattito a riguardo, e l’impressione che ho è che le posizioni più estreme – a favore dell’uno o dell’altro – vengano prese da chi non conosce bene la realtà che scredita (oppure ha avuto con essa un’esperienza straordinariamente sfortunata).

L’AIS si focalizza giustamente sul panorama italiano, formando esperti di questa realtà; il WSET mira a fornire una visione d’insieme della situazione globale, manifestamente meno approfondita sulla singola zona, ma ampia e chiara. Ovviamente, più avanti si va con lo studio, più anche questa visione diventa approfondita e completa.

È un po’ come accade con le misure: c’è chi le rappresenta in centimetri e chi in piedi, entrambi sono sistemi corretti ed è utile conoscerli tutti e due per farsi un’idea delle dimensioni effettive delle cose, a prescindere dall’interlocutore.

La formazione migliore, fra le due, è quella che più serve per la crescita o la carriera del singolo in un preciso momento della vita.
La maggior parte delle persone vive benissimo senza nessuna delle due, mentre io non escludo che avrei potuto fare anche il percorso inverso, da WSET ad AIS.

Più conosco di vino e più desidero conoscere, anche per diventare sempre più affidabile come sommelier e come importatore, perciò ho cercato nuovi insegnamenti.

Non mi sento di consigliare una scuola rispetto all’altra, né di bollare una come incompleta, ma ora posso almeno garantire sulla bontà di alcuni insegnanti e dare sempre maggior valore ai miei clienti.