Il vino perfetto per un aperitivo estivo

Il vino perfetto per un aperitivo estivo

Può non servire un sommelier per scegliere il vino da bere come aperitivo, specie in estate, quando perfino io, talvolta, sono tentato dallo spritz (che a Trieste è rigorosamente vino allungato con sola acqua, più qualche cubetto di ghiaccio se proprio fa caldo o vogliamo fare i cosmopoliti).
Eppure, quando qualche mio cliente mi chiede un vino per un aperitivo, ci sono diverse considerazioni che devo fare prima di dare un consiglio.

 

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L’aperitivo è la meno necessaria delle occasioni in cui si beve vino… Per lo meno, pranzo e cena sono “pasti comandati”.

L’aperitivo soddisfa soprattutto un bisogno sociale, le cui sfumature sono molteplici e mai del tutto separabili le une dalle altre. Pensiamo al genuino desiderio di incontrare gli amici in modo informale, da un lato, e all’intenzione di comunicare e imporre un’immagine di sé (con chiunque e per qualsiasi scopo) dall’altro, solo per fare due esempi.
Per alcuni, addirittura, è un momento che non contempla la presenza di altre persone, che ci si ritaglia – spesso in un locale pubblico, lontano dalla quotidianità casalinga – per rilassarsi e riflettere.

Senza addentrarci nell’ignoto terreno dell’indagine sociologica, non possiamo non constatare, dunque, che

L’attenzione che si presta al #vino varia a seconda della situazione. Per ciascuna ce n’è uno più indicato Condividi il Tweet

Ecco perché, quando l’occasione è speciale e non si vuole sbagliare, molti si informano presso un sommelier o un esperto di vino di loro fiducia per capire quale sia il vino più indicato anche per un “semplice” aperitivo.

Vediamo, in concreto, qualche vino adatto a un aperitivo estivo, da bere nelle situazioni più tipiche.

Il vino perfetto per un aperitivo estivo al bar

 

Incontro tra amici

L’attenzione al vino sarà poca.
C’è sempre qualcuno che non si vede da un po’, con tante novità da raccontare. C’è chi è al secondo figlio e si addormenta sul tavolino. C’è chi i figli li ha portati e segue solo loro. C’è chi manda continuamente messaggi a non-vogliamo-sapere-chi… insomma, inutile che ordiniamo Meursault.
Abbiamo due possibilità: o un vino non invadente, che rinfreschi con la sua gradevolezza, avendo sempre qualcosa da dire a chi si sofferma su di lui, o un vino riconoscibile come l’inizio di Smoke on the Water, su cui non serve concentrarsi per capire cosa sia.
Nel primo caso penso a uno Chardonnay del Collio, o a un vino del Collio con molto Chardonnay nel blend: pulito,  discreto, parla solo se interrogato. Nel secondo, una scelta potrebbe essere un Sauvignon, sempre del Collio.

 

Tête-a-tête galante

Anche in questo caso, non andiamo a prendere l’aperitivo per il vino, ma potrebbe essere un argomento di conversazione se le cose si mettono male.
Vietato lo Champagne: è un cliché, se sei l’uomo ti fa sembrare borioso e vagamente puttaniere, se sei la donna sembra che te la tiri da diva.
Se proprio devono essere bolle, provate a fare gli alternativi con un Trentodoc: nostrano, di qualità, hipster quanto basta. Dice che badate all’essenza delle cose e che siete sul pezzo, e vi permette di partire con lo spiegone sul metodo classico, in caso di necessità.

 

Appuntamento professionale

In caso di primo incontro, valgono le stesse considerazioni dell’appuntamento galante.
Se vi conoscete già e vi vedete per aggiornarvi, passare allo Champagne potrebbe ammantarvi di un’aura di sicurezza e suggerire disponibilità economica. Indipendentemente dall’esistenza di ottimi Champagne da trenta euro, tipo il mio, nell’immaginario collettivo ordini Champagne e sei subito James Bond.
Sapete voi se sia il caso.
Se non lo fosse, o se prevedete che la cosa vada per le lunghe, optate per qualcosa che non soffrirà troppo restando nel bicchiere. Valutate un rosato di qualità, che pure la dice lunga sulla vostra competenza.

 

Il vino perfetto per un aperitivo estivo a casa

 

Piccolo ricevimento informale

Di solito c’è anche qui un’esigenza di affermazione sociale, foss’anche solo dimostrarsi generosi con gli amici o i nuovi colleghi.
Io queste situazioni me le immagino con il padrone di casa che dice “Mia moglie ha preparato uno stuzzichino di accompagnamento”, e dalla cucina esce la signora, vestita come Holly Golightly, con un vassoio colmo di aragoste in bellavista.
Chi organizza questi aperitivi cerca un vino che colpisca per intensità e complessità, ma che sappia anche stupire e comunichi le grandi doti di talent-scout dei padroni di casa.
Non posso che suggerire Austria e Slovenia, Cenerentole del panorama vinicolo europeo, capaci di dare soddisfazioni incredibili. In particolare, penso a Sauvignon e Chardonnay del Brda, poiché essendo vitigni internazionali molto noti è più facile per tutti avere una pietra di paragone.

 

Festicciola disinvolta

Si sta tutti insieme e ci si vede “sul presto, perché così – poi – tutti a cena dalle famiglie”. Se non che le famiglie sono in gran parte alla festa, si finirebbe col cenare troppo tardi andando a casa ora, e poi “ci siamo riempiti di salatini”, “ormai la serata è iniziata”, per arrivare al “… che dite ci dividiamo due pizze”?
Questi incontri sono i più divertenti e rilassanti, ma spesso prendono una piega imprevista.
La cosa migliore è avere in fresco vini diversi, anche per incontrare le preferenze dei diversi ospiti (e poi, metti che chiamate il sushi…).
In questi casi, ai miei clienti propongo Riesling e Gruener Veltliner dall’Austria. Il primo è più diretto e marcatamente espressivo, entusiasma anche da solo, a inizio serata, con un grissino; il secondo è più fresco, aromatico, verticale, regge bene anche accostato a fritti e insaccati.

 

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