Giorni fa, mentre correvo sui sentieri innevati intorno a Trieste chiacchierando del tempo matto e delle elezioni con un’amica (mia moglie non la tiri fuori di casa neanche col cavatappi, al minimo sospetto di ghiaccio), mi sono sentito chiedere candidamente:

Chi te lo fa fare di organizzare il seminario di degustazione e non guadagnarci niente?

 

Non è una domanda retorica (per la cronaca, la mia amica ha usato un’espressione più colorita di “niente”). In effetti, chi me lo fa fare?

Per me il beneficio di poter frequentare un corso simile è tale da far passare gli sforzi e il rischio finanziario in secondo piano, ma ciò non significa che non richieda molto impegno. “Uno sbattone della madonna”, direbbe mia moglie.

Perché non guadagno niente dal seminario di degustazione con Robert McNulty

 

Ho scelto di non applicare un ricarico lucrativo sulla quota del corso perché so che ha un valore immenso per chi lavora nel mondo del vino con i mercati esteri e – da professionista a professionista – ho voluto che fosse il più possibile accessibile.

Se guardo al valore del corso e alle competenze che fornisce, sento che potrei chiedere un prezzo ben più alto, ma se penso all’impegno che richiede e a quanto è utile farlo, voglio premiare i professionisti seri, senza escludere nessuno e dando loro modo di accedere facilmente a una formazione eccezionale.

Perché questa degustazione con i criteri WSET costa così tanto?

 

Ho cercato a lungo di far costare di meno questo seminario sui criteri di degustazione internazionali, e ora sono certo che non fosse possibile senza rinunciare alla qualità dell’esperienza.

Ho fissato la quota di partecipazione col criterio di Bla Bla Car: ho fatto la somma dei costi e l’ho divisa per 12, che è il numero massimo di partecipanti.

Ho considerato un minimo margine per far fronte a spese impreviste e per compensare almeno in parte il lavoro di organizzazione, dato che per dedicarmi all’organizzazione del seminario non lavoro e non guadagno.

Chi si è iscritto subito, risparmiandomi il lavoro di organizzazione, infatti, ha avuto un po’ di sconto.

– Si degustano, in una giornata intera, con calma, seduti al tavolo e confrontandosi ad uno ad uno con il docente, 24 vini tra spumanti, bianchi, rossi e fortificati.

– Ci istruisce e ci guida un insegnante certificato WSET, cofondatore di Wine Academy Italia, autore per la BBC e giudice per Decanter, che viene da fuori zona.

– La quota include il catering gourmet del ristorante Grad Kromberg e l’uso esclusivo della sala di degustazione presso la Boutique Winery Lepa Vida.

Prenotando una tavolata in un locale con altri ospiti, limitando la selezione dei vini, riducendo le ore di studio e lasciando ai partecipanti l’onere del pranzo, avrei potuto offrire il seminario a una quota inferiore, ma il rapporto qualità/prezzo non sarebbe stato altrettanto vantaggioso.

Il valore aggiunto di questo seminario sta anche nella formula retreat, che permette a chi lo frequenta di fare una full immersion nei criteri di degustazione WSET e acquisire o consolidare in una sola giornata le competenze sui parametri internazionali di degustazione del vino.

 

Perché questo seminario di degustazione è unico

 

Abbiamo tutti poco tempo e per tutti frequentare questo seminario è un impegno, sia pratico che economico.

Era mio dovere trovare la formula migliore per sfruttare al massimo l’esperienza e uscirne subito più capaci.

Nessuna interferenza, nessuna distrazione, nessuna perdita di tempo: solo 24 vini da tutto il mondo e 12 professionisti del mondo del vino che vogliono avere una marcia in più.

Mi meraviglia avere ancora a disposizione tre posti.

Da un lato mi dovrebbe preoccupare il non aver già chiuso le iscrizioni, perché significa che non conosco molti professionisti del vino disposti a investire per migliorarsi, ma confido dipenda dalla poca pubblicità e che in breve saremo al completo.

Chi vuole essere uno degli ultimi tre, può scoprire di più sul seminario a questo link (o contattandomi direttamente)