Quella che sta finendo è stata la mia prima estate da sommelier.

Ad essere esatti, ho superato l’esame da sommelier alla fine di maggio 2015, ma lo scorso anno questo mio “nuovo status” non mi aveva ancora rivoluzionato la vita. Nell’estate del 2016 – la prima da importatore di vino e da titolare di Enoteca Adriatica – invece, mi sono sentito moooolto più sommelier.

Per esempio, a giugno ho iniziato a collaborare più strettamente con l’E-Street Beer, un locale nuovo che ha aperto a Trieste a maggio.
Poi me ne sono andato a Berlino a vedere Springsteen con mia moglie (e Springsteen le ha tenuto la manina, non passa giorno che non me lo ricordi) e, al mio ritorno, insieme ai ragazzi dell’E-Street Beer abbiamo organizzato il primo evento con la collaborazione di Enoteca Adriatica, la degustazione dei vini della cantina Zaro 1348 di Izola (Istria).

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Poi ho fatto qualche gita su Carso e nei dintorni di Trieste, sono di nuovo andato a vedere Springsteen (s’è ripetuta la scena della manina), questa volta a Zurigo, e come per magia era già la fine di luglio.
Ma la vita del sommelier è irta di insidie e nel frattempo ho dovuto assaggiare tanti Champagne (conto di parlarne presto nella sezione “degustazioni”).

A proposito di Champagne, è sempre quest’estate che ho scoperto un produttore della Montagna di Reims che produce un paio di Champagne che mi hanno entusiasmato e che hanno incontrato l’approvazione di alcuni altri sommelier di Trieste, così… c’è una nuova cantina fra quelle importate da Enoteca Adriatica!

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Con il caldo – si sa – si beve più volentieri la birra, e io ho onorato la stagione arricchendo l’offerta di birre di Enoteca Adriatica con i prodotti di altri due birrifici artigianali, uno di montagna e uno a chilometro (quasi) zero, uno già affermato e altamente considerato nel mondo delle birre artigianali, l’altro promettente e destinato a imporsi… annuncio-in-grande-stile seguirà!

A ferragosto, con la scusa di una fuga romantica a Vienna, mia moglie ed io abbiamo visitato due cantine austriache: Waldschütz e Mayer / Rotes Haus.

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Della visita a Waldschütz sono particolarmente contento perché è una delle prime cantine che ho scelto di importare e mi ha fatto molto piacere conoscere di persona chi fa questi vini così buoni, due ragazzi neanche trentenni, pieni di entusiasmo e grande competenza (la cantina è di famiglia, la passione ha portato il titolare a studiare e formarsi anche all’estero prima di prenderla in mano).

Insomma… ho lavorato tutta l’estate!

Ora è tempo di dedicarsi a una nuova stagione di brindisi di approfondimento e lavoro nel campo del vino, ma prima ecco qualche ricordo della mia prima vera estate da sommelier.

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